I segreti della Tomba Talpiot svelati attraverso i mosaici delle antiche sinagoghe e dal Vangelo di Filippo

Il simbolismo della facciata della Tomba Talpiot nei mosaici delle antiche sinagoghe

L’iconografia che troviamo nei mosaici delle sinagoghe realizzate tra il II e il VI secolo d.C. presenta alcuni elementi che non mancano mai, come la menorah, il corno e soprattutto un edificio, nella parte centrale superiore dei mosaici, che è posizionato in corrispondenza dell’aron quodesh, ovvero un tratto cavo del muro, solitamente centrale nelle sinagoghe, dove venivano collocati i rotoli della Torah.


Nel tempo questa zona del muro della sinagoga si è evoluta fino a diventare una camera speciale, molto simile a quella rappresentata negli antichi mosaici di sinagoghe realizzate tra il II ed il VI d. C.


Le foto si riferiscono, nell’ordine, alla sinagoga samaritana di Samara (3° d.C.),

alla sinagoga di Beit Alpha (6° d.C.),

alla sinagoga di Beth Shean (5° d.C.),

e alla sinagoga di El Quanatir (VId.C), dove è già visibile l’ambiente destinato al cartiglio.


Nell’iconografia dell’edificio destinato all’Arca dell’Alleanza sono sempre presenti i seguenti elementi:


1) il tetto spiovente


2) la lampada eterna, solitamente sospesa al centro del tetto, in alto che, talvolta, è sostituita da un cerchio


3) un semicerchio contenente la valva di una conchiglia (probabilmente associato all’alto valore della “perla” contenuta nell’edificio)


4) due colonne che richiamano le due colonne del Tempio di Gerusalemme


Talvolta viene aggiunta anche una tenda tirata di lato, come nel mosaico di Samara, che ricorda il velo del Tempio.


Nell’ultima foto mostro l’evidente somiglianza tra questa iconografia e la forma della facciata della tomba Talpiot dove ho evidenziato in rosso i tre elementi.


In particolare notiamo il tetto spiovente, il cerchio corrispondente alla posizione della lampada eterna e il semicerchio, parzialmente distrutto, posizionato in corrispondenza della valva della conchiglia.


Se si potesse dimostrare che, in origine, c’erano anche due colonne ai lati dell’ingresso avremmo, a mio avviso, la certezza che questa iconografia vuole richiamare un collegamento tra l’edificio che conteneva l’Arca dell’Alleanza e il Talpiot tomba che, evidentemente, per chi la costruì, doveva contenere qualcosa di simile valore.

Il Vangelo di Filippo contiene la ubicazione esatta della Tomba Talpiot

Ho mostrato le somiglianze tra la facciata della Tomba Talpiot e i pavimenti dei mosaici delle sinagoghe costruite tra il II e il VI secolo d.C..


Questa somiglianza, quindi, potrebbe essere dovuta al desiderio dei costruttori di questa tomba di indicare la sacralità del luogo e di coloro che vi furono sepolti


Ci sono altri indizi che confermano questa ipotesi?


Scritti gnostici scoperti nel 1945 a Nag Hammadi affermano che la forma originale del pensiero di Gesù era gnostica e che egli fu il fondatore del cristianesimo gnostico.


Gli gnostici non credevano alla risurrezione fisica di Gesù, ma credevano a quella spirituale.


Ammettendo che la Tomba Talpiot sia la Tomba di Gesù e che gli gnostici che hanno composto questi testi siano davvero i primi seguaci di Gesù, dovremmo anche chiederci se, nei loro scritti, vi sia traccia di questo trasferimento segreto del corpo di Gesù , probabilmente nella notte di Pasqua quando, come ricorda il Vangelo di Matteo, le guardie non erano ancora state poste a vigilare sulla Tomba presso il Golgota.


O, almeno, dovremmo chiederci se nei loro scritti sia indicata, magari in modo criptico, l’ubicazione della Tomba di Gesù a Talpiot.


Credo che alcuni passi del Vangelo gnostico di Filippo confermino questa ipotesi come il seguente:


“C’erano tre edifici per i sacrifici a Gerusalemme. Uno si apriva a ovest ed era chiamato il luogo santo; un secondo si apriva a sud ed era chiamato il santo dei santi; il terzo si apriva a est ed era chiamato il santo dei santi , dove poteva entrare solo il sommo sacerdote. Il luogo santo è il battesimo; il santo dei santi è la redenzione; il santo dei santi è la camera nuziale. Il battesimo implica risurrezione e redenzione, e la redenzione è nella camera nuziale. La camera nuziale è in un regno superiore a [quello a cui apparteniamo], e non puoi trovare nulla [simile… Questi] sono quelli che adorano [in spirito e verità, poiché non adorano] a Gerusalemme. Ci sono persone a Gerusalemme che [adorano] a Gerusalemme e attendono [i misteri] chiamati [i santi] dei santi, la cui cortina [della quale] è stata strappata. La [nostra] camera nuziale è l’immagine [della camera nuziale] [70] sopra . Per questo la sua cortina era squarciata da cima a fondo, perché alcuni dal basso dovevano salire”.


e anche questo:


I misteri della verità si manifestano in simboli e immagini. La camera da letto è nascosta, ed è il santo dei santi. Dapprima la cortina nascondeva come Dio gestisce la creazione, ma quando la cortina si squarcia e appare ciò che è dentro, questo l’edificio rimarrà deserto, anzi sarà distrutto, e tutta la divinità fuggirà di qui, ma non nel luogo santo, perché non può mescolarsi con la pura [luce] e [perfetta] pienezza, ma rimarrà sotto le ali. della croce [e sotto] le sue braccia. Quest’arca sarà la salvezza [per gli uomini] quando le acque del diluvio si riverseranno su di loro.
Chiunque appartiene all’ordine sacerdotale può entrare insieme al sommo sacerdote dentro la cortina”.


Il primo brano ci parla di tre edifici che dovrebbero corrispondere ad altrettanti edifici che furono utilizzati, al tempo di Gesù, da Lui e dai suoi discepoli.


Conosciamo infatti tre edifici di questo tipo: il Santo Sepolcro, contenuto nell’omonima chiesa, la sinagoga scoperta da Pinkerfield all’interno del Cenacolo nel quartiere Esseno sul Monte Sion e la Tomba Talpiot.


Questi tre edifici hanno gli ingressi con gli stessi orientamenti indicati nel Vangelo di Filippo:


1) Il Santo Sepolcro che ha un ingresso orientato ad est e, quindi. corrisponde all’edificio del Battesimo detto del Santo


2) La Tomba Talpiot che ha un ingresso orientato a sud-sudest e, quindi, corrisponde all’edificio della redenzione, o dell’unzione, chiamato anche il Santo dei Santi


3) La chiesa/sinagoga scoperta nel Cenacolo da Jacob Pinkerfield, ha un ingresso orientato ad ovest e, quindi, corrisponde alla Camera Nuziale detta anche Sancta Sanctorum.


La veduta aerea mostra che questi tre edifici si trovano su un’unica linea che collega il Santo Sepolcro alla Tomba Talpiot.


Il Vangelo di Filippo ci racconta anche che la Camera Nuziale “rimane nascosta ed è il Santo dei Santi”, ciò corrisponde alla Tomba Talpiot doveva rimanere nascosta ai non iniziati.


Ma il Vangelo di Filippo ci racconta anche della distruzione del Tempio di Gerusalemme, quando il velo si ruppe mostrando l’interno del Santo dei Santi e ci dice che non tutto il contenuto di quel luogo fu disperso, ma una parte, che non poteva ritornare alla pura alla luce, rimase sulla terra, ma non nel Santo dei Santi, è quindi nel Cenacolo, ma fu nascosto sotto le ali della croce e sotto le sue braccia.


A quale croce, ali e braccia si riferisce il Vangelo di Filippo?


Ci sono altri due luoghi a cui si riferisce questo vangelo: uno è un giardino in cui il padre di Giuseppe piantò un albero da cui fu ricavata la croce di Gesù, l’altro è il monte degli Ulivi.


A quali punti sulla mappa aerea corrispondono?


Una leggenda racconta che Adamo, espulso dal paradiso, piantò un albero con cui fu realizzata la croce di Gesù nel luogo ora occupato dal Monastero della Croce. Questo é il primo dei due punti sulla mappa.


Possiamo individuare il secondo punto della mappa dove si trova la tomba dei profeti sul Monte degli Ulivi, che era il luogo in cui si radunarono altri ribelli, oltre a Gesù, pe chiaro richiamo alle profezie messianiche che Gesù incarnava.


Se colleghiamo questi due punti otteniamo due linee ortogonali che disegnano una croce ai piedi della quale si trova la tomba Talpiot.


Inoltre se colleghiamo la sommità della Tomba dei Profeti con il Santo Sepolcro e con la Tomba Talpiot otteniamo un triangolo rettangolo perfetto che forma con la Croce il contorno di una sorta di ala.


Ma perché un triangolo rettangolo?


Filone d’Alessandria, nel suo De Vita Contemplativa, ce ne fornisce la motivazione parlandoci della sacralità del triangolo rettangolo presso i Terapeuti alessandrini come segue:


“In primo luogo, questi uomini si riuniscono (Therapeutae) alla fine delle sette settimane, venerando non solo la semplice settimana di sette giorni, ma anche la sua potenza moltiplicata, perché sanno che è pura e sempre vergine; ed è un preludio e sorta di anticipo della festa più grande, che è assegnata al numero cinquanta, il più santo e naturale dei numeri, essendo composto dal potere del triangolo rettangolo, che è il principio dell’origine e della condizione del intero. (66)» (Philo Vit. Cont. 6)


Se, come sembra molto probabile, la Gnosi cristiana è nata da gruppi ebraici affini alla cultura filosofica e religiosa degli Ebrei Terapeuti alessandrini e se Gesù, come alcuni sostengono, trascorse i primi trent’anni della sua vita in questa comunità o, in qualunque caso, fu influenzato dai Terapeuti, è molto probabile che anche gli gnostici cristiani, e quindi l’autore del Vangelo di Filippo, considerassero sacro il triangolo rettangolo.


Questo spiegherebbe perché la costruzione geometrica che ci permette di conoscere esattamente la posizione della Tomba Talpiot utilizzando tre luoghi: Santo Sepolcro, Cenacolo e Tomba dei Profeti, è proprio il triangolo rettangolo.


Osservando, infine, l’immagine aerea notiamo che la strana inclinazione della facciata della Tomba Talpiot non è casuale ma rispecchia esattamente le direzioni dei cateti del triangolo rettangolo