La indicizzazione salariale non é una opzione economica, ma un diritto primario dell’individuo al pari del salario minimo garantito
Il tempo é l’unità di misura della nostra vita ed il tempo del lavoro é tempo di vita che dedichiamo a ricavare quanto ci serve per sostenerla per noi e per le persone che da noi dipendono (famiglia).
Se, quindi, il tempo per produrre un determinato bene o servizio non varia al variare del prezzo di mercato , perché il valore di quel lavoro e quindi del tempo della nostra vita dedicato al lavoro dovrebbe variare con le leggi del mercato?
Ma se pure vogliamo mantenere un atteggiamento meramente giuridico basta leggere la nostra costituzione
art.36
<<Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.>>
Il salario, va proporzionato alla quantità di lavoro quindi, e non al valore del bene prodotto o al suo prezzo di mercato. Inoltre IN OGNI CASO quel salario deve essere sufficiente ad una esistenza libera e dignitosa.
Non é quindi, alcun dubbio nella nostra costituzione: il salario va adeguato alla inflazione o va comunque costituzionalmente fissato un salario minimo garantito indicizzato con l’inflazione.
Va anche notato che la costituzione obbliga il datore di lavoro ad assicurare la sussistenza economica non solo per l’individuo singolo ma anche per la sua famiglia, ovvero il minimo del salario deve consentire ad un singolo genitore la possibilità di lavorare assicurando la necessaria sussistenza economica minima anche per l’altro coniuge e per i figli.
Il compito dello Stato é solo quello di adoperarsi perché questi diritti inalienabili legati al salario siano garantiti indipendentemente da qualunque altro tipo di ragionamento economico. In queste condizioniore è evidente che il sistema delle regole europee sul bilancio dello Stato ed in particolare il “pareggio di bilancio” inserito in Costituzione dal governo Monti ed imposto dalla firma del Fiscal Compact sono eversivi della Costituzione e violano i diritti minimidi garantiti.
Il compito del sindacato é pretendere che questi due fondamentali ed inalienabili diritti, indicizzazione e salario minimo, siano garantiti dallo Stato nel rispetto della nostra costituzione.