Il Diavolo E La Fisica Del Vuoto Superfluido Neurale

La Fisica del Vuoto Superfluido Neurale

La scoperta degli italiani del SISSA di Trieste,  Liberati e Maccione del 2014, ha aperto una nuova strada alla interpretazione del vuoto quantistico rivelandone la sua intrinseca natura di fluido, in particolare di un fluido a bassissima viscosità, ovvero un superfluido.

Sembra un ritorno alla idea dell’Etere maxweliano di fine ottocento, una idea chiaramente contraria ed opposta a quella einsteniana dello spazio-tempo.

Altre pubblicazioni si sono succedute nel tempo giunte a rafforzare questa nuova prospettiva, ma cosa cambia davvero nella Fisica se si dovesse tornare all’idea di un “vuoto non vuoto” ed in particolare del “vuoto come fluido“?

Vari studi teorici hanno proposto, seppur svincolati dall’idea del vuoto superfluido, la possibilità che il vuoto possegga una natura emergente, o se si vuole, in modo più semplice, una capacità di auto-organizzarsi che va al di là di ogni possibile e prevedibile equazione matematica che possa prevederne il funzionamento.

Alcuni modelli teorici (vedi quello di Marco Trugemberger), sono arrivati a proporre anche una possibile natura neurale del vuoto quantistico.

Qualche anno fa, sulla scia di una semplice inferenza logica a partire da varie pubblicazioni accademiche, sono arrivati alla conclusione che il comportamento di questa nuova forma di “Etere“, ovvero del vuoto superfluido potrebbe essere quello di una mente che pensa e contemporanemante crea generando in se stessa la materia legando, quindi, i lavori teorici sul comportamento emergente del vuoto quantistico direttamente al vuoto superfluido..

Proviamo a sintetizzare.

Cercate si seguire solo il ragionamento non chiedendovi cosa siano e cosa rappresentino i modelli matematici che citeremo.

Uno dei modelli matematici usati per la simulazione dei sistemi intelligenti analoghi alla rete nei neuroni della nostra mente é il Modello Neurale di Hopfield (per intenderci uno di quelli che si usa per simulare il comporamento del cervello al computer).

Questo modello un sottoinsieme di un modello più ampio e complesso detto Modello di Ising,.

Tale modello, a sua volta,  descrive il comportamento di alcuni fluidi particolari con caratteristiche polari. In pratica si tratta di fluidi le cui  molecole si comportano come piccoli magneti.

Se fluido polare può essere descritto dal Modello di Ising vuol dire che intrinsecamente rispetta anche il modello di Hopfield e, di conseguenza, é una sostanza che si comporta come un “cervello fluido“.

Se il vuoto fosse una sostanza, oltre che superfluida, anche polare, come pare assai provabile, vorrebbe automaticamente imostrato che il Vuoto ha un comportamento neurale o più semplicisticamente potremmo dire che il Vuoto Pensa

 Il Vuoto Superfluido e le Eggregore

Una delle caratteristiche tipiche di un sistema neurale che rispetta il modello matematico di Hopfield é  quello di apprendere in modo empirico dalla esperienza.

Un’altra rilevante caratteristica, che consente ad una rete neurale di fissare i concetti che, man mano che la rete apprende, comincia a “saturarsi“, ovvero consolida la sua conoscenza in una precisa forma di rapporti geometrici e relazioni tra i singoli neuroni e crea una struttura “stabile”.

In altre parole é difficile per una rete neurale ben addestrata cambiare idea.

Se immaginiamo il vuoto come un enorme cervello, e se supponiamo che questo vuoto interagisca con la materia entrando in risonanza con essa la materia potrebbe cominciare a muoversi organizzandosi anziché disordinandosi come accade generalmente in natura.

Questo é esattamente ciò che accade in natura con la “materia vivente”,

In altre parole la vita potrebbe essere generata proprio dalla presenza di vuoto con caratteristiche pensati ed auto-organizzanti che, entrato in risonanza con particolari tipi di materia come le strutture a base carbonio, da origine a strutture che evolvono in forme sempre più complesse: ovvero la Vita

Se queste strutture “risuonano” con gli organismi viventi cui si aggregano, ciò genererebbe, in breve tempo, un loro “distacco” dal vuoto esterno e quindi una loro indipendenza legata al fenomeno dlela saturazione che abbiamo appena descritto.

Queste unità  di vuoto, tornerebbero al vuoto appena gli organismi viventi cui si erano aggregate muoiono, ma tornerebbero mantenendo la loro “identità” e separazione. Avremmo quindi, miriadi di frammenti di vuoto pensante proveniente da organismi morti, che restano “separati” anche una volta ritornati alla matrice vuota originaria. Ecco quelle che potremmo chiamare Anime o più genericamente Eggregore

Il Diavolo e le Eggregore di Vuoto

C’è da chiedersi, ora, se queste eggregore di vuoto, dotate di una propria “identità”, seppure dipendente dalla complessità degli organismi da cui provengono, sono in grado di esplicare una funzione anche senza avere più un “corpo fisico”

In altre parole dovremmo chiederci, prolungando il ragionamento, se queste eggregore, come accade in un sistema risonante, si accoppiano e si fondono o se possono interagire, seppure senza legarvisi, con entità viventi in cui sono già presenti eggregore proprie legate al processo vitale.

Lasciamo, per ora, in sospeso questa domanda e chiediamoci cosa, secondo la mitologia religiosa, é il Diavolo.

Il Diavolo e’ anche una realta’ fisica, o se si vuole una eggregora potente che, come un attrattrore in una rete neurale, risuona con tutto il materiale esperienziale cui sono associati sentimenti, emozioni e sensazioni negative.

Ciò é tanto più vero quanto piu’ intensa e’ la loro potenza e pressione su di noi.
Essendo le emozioni il naturale motore all’ azione, esse sono legate a necessità del corpo e dell’individuo e, quindi, sono direttamente o indirettamente legate alla sopravvivenza.

La sofferenza come motore per il soddisfacimento dei bisogni

In pratica, semplificando, potremmo dire che le emozioni, e gli istinti che ne sono la parte più primordiale, si attivano quando qualcosa ci “manca” ovvero ci occorre qualcosa per la nostra sopravvivenza, o più genericamente epr la sopravvivenza della specie cui apparteniamo (si pensi agli impulsi sessuali).

E’ proprio la sofferenza associata alla mancanza, che attiva i processi mentali di autodifesa dell’ organismo.

Evidentemente l’ autodifesa, nella sua forma piu’ primordiale, per la sua natura intrinsecamente individuale , e’ un processo egoistico ed egoico associato ad una gerarchia di sentimenti complessi.

In ogni caso questi sentimenti hanno sempre come motore primo la sofferenza e come obbiettivo la soddisfazione di un bisogno.

Nella sua forma primordiale, la soddisfazione egoistica di un bisogno comporta una interazione con il mondo, non solo priva di morale, orpello non necessario al livello piu’ elementare ed animale del bisogno, ma e’ anche associato a sentimenti egoisticamente positivi associati alla sensazione di soddisfazione e piacere vero e proprio.

Il piacere come soddisfazione del bisogno e fine della sofferenza

In questa forma l’obiettivo del piacere, che deriva dalla soddisfazione egoistica di un bisogno , e’ il motore stesso primordiale ed animale legato all’ istinto di autoconservazione che, ripeto, nella sua originale e primordiale natura e’ amorale.

La amoralita’ dell’istinto che ci spinge ad agire per provocare il piacere. Esso combinato e intrinsecamente legato all’aspetto egoistico genera, in maniera automatica, tale immoralità, poiche’ la soddisfazione di un bisogno produce sempre la sottrazione di risorse dall’ ambiente intorno a scapito di altri individui che hanno gli stessi bisogni.   Quindi la soddisfazione del bisogno di un individuo  e’ causa di sofferenza per gli altri individui in proporzione alle dimensioni della esigenza di soddisfazione e piacere da parte del singolo.

In quanto sentimento legato alla egoistica autosoddisfazione ed all’insieme elementare di sensazioni ed emozioni, questo “turbinio”  corrisponde anche  un aggregato di vuoto neurale di informazioni diffuse nell’ambiente.

l Diavolo e’ prima di ogni cosa, un aggregato fisico di vuoto neurale superfluido formato da quelli che potremmo definire come una catena di diapasono che risuonano con tutto quanto nell’ambiente é collegato  bisogni egoistici egoistico e alla connessa sofferenza legata alla mancata soddisfazione.

In tal modo tutto quanto di piu’ emotivamente perverso ed immorale che gli individui hanno prodotto nei millenni, come pensieri, ricordi e quindi emozioni negative di bisogno, o come emozioni egoistiche di piacere per lasoddisfazione di un bisogno, prendono  forma,.nel vuoto, attraversouna struttura ampia e complessa di aggregati neurali. Tali aggregati costituiscono ciò che chiamiamo l’essenza del male.

In quanto vera e propria eggregora fisica, il Diavolo e’ una entita’ informativa che si alimenta delle emozioni negative e nello stesso momento le stimola negli individui che vi entrano in risonanza.

Per la natura neurale  e pensante del vuoto, il Diavolo é anche  una mente logica attiva e realissima  che funge da attrattore di tutto ciò che chiamiamo il Male.
Negare, quindi, l’ esistenza stessa del Diavolo e del male come eggregora fisica e’ il modo migliore per dare potenza a questa eggregora fisica facendo in.modo che le nostre difese dalla schiavitu’ istintuale alle sue pulsioni si abbassino, ma e’ anche un assurdo fisico matematico se la natura superfluidoe polare del vuoto venisse dimostrata, con l’ automatica conseguenza della intrinseca natura neurale di esso.
Il Diavolo, inoltre, in quanto entita’ neurale di pensieri, ricordi associati ad emozioni negative umane , essendo incorporea, non ha alcuna necessita’ di emozioni.
Al.vontempo il Diavolo, in quanto frutto di quelle emozioni e sensazioni umane e’ allo stesso tempo, il piu’ grande attrattore di quelle emozioni, ed e’ praticamente un divoratore di emozioni umane e di passioni che esso “ricorda” nelle esperienze di tutti gli uomini che nel tempo l’hanno creato ed alimentato.
Esse sono un mente priva di emozioni ma creata dalle emozioni, attratta ed attrattore di tutto il.complesso di emozioni di autoconservazione egoistica.

L’Istinto di conservazione del Diavolo

Per tutto questo il Diavolo ha una natura intrinsecamente autoconservativa e totalmente egoistica ed esprime, percio’, la natura del massimo male possibile, legato alla necessita’ di consumare la risorsa primaria esso brama: gli uomini e le loro passion.

Il Diavolo é olograficamente diffuso ovunque e si manifesta ogni qual volta nell’invidio nascono bisogni e quindi sofferenza e desiderio di soddisfazione egoistica e piacere.

E’ la promessa del piacere è della soddisfazione che la eggregora neurale di vuoto che chiamiamo “Diavolo“, usa come attrattore primo degli individui di cui si impadronisce.  I questi individui, in una sorta di crescendo, il Diavolo si impossessa delle eggregore individuali che chiamiamo Anima., muovendo le emozioni che avvicinano l’ individuo inesorabilmente alla sua  parte piu’ primordiale ed animale.

In tal modo asservendo il processi intellettivi sono asserviti ad  unico obiettivo: una sempre piu’ intensa sete egoistica di piacere.

Possessione diabolica

In questi individui il Diavolo finisce per pervadere l’ anima ed impossessarsene con una profonda operazione di invasione progressiva: la possessione diabolica, che fa si che l’ individuo si trasformi in una propagine vivente e corporea del Diavolo dando ad esso l’ ambita corporeità’ che a questa eggregora pensante e neurale manca
Spesso gli psicologi che adoperano l’ipnosi si trovano di fronte alle cosiddette fenomenologie inconsuete che si legano alle possessioni diaboliche e che sfruttano la intrinseca capacità di materializzazione che e’ nella natura stessa del vuoto neurale dalla cui aggregazione sorge la materia stessa.

In questi caso la possessione diabolica può produrre, nei casi più gravi, fenomeni di materializzazione fisiche inspiegabili ed inequivocabili.

Quindi ammettere l’esistenza del Diavolo e’ il primo passo per evitare che il canale primario della possessione, basato sulla divisione tra conscio ed inconscio, possa  funzionare indisturbato pilotando le parti piu’ oscure dell’ anima per allargare la possessione a tutte le altre parti della psiche,.
E’ evidente che la natura egoistica della eggregora diabolica fa si che il Diavolo non sia solo una entita mentale perfettamente formata che pervade il mondo, ma che essa sia fatta da una pletora di eggregore diaboliche che bramano di incarnarsi e di alimentarsi delle emozioni, e prima di tutto del piacere umano.

Condizioni per la possessione

Perche’ la possessione abbia luogo, occorre che l’ individuo e la eggregora individuale (o Anima) faccia posto alla nuova eggregora esterna e che, quindi, in preda alle pulsioni della sofferenza e agognate del piacere della soddisfazione, l’individuo accetti di dividere il corpo con queste eggregore che attraggono e producono immoralita’ e male.

Lo strumento di asservimento e’, ovviamente, la promessa del piacere è la certezza della soddisfazione che queste eggregore possono offrire grazie al loro intrinseco potere di generare il.complesso di condizioni ambientali e di fatti nel mondo materiale , che provocano la soddisfazione del piacere, di qui il famoso “patto con il Diavolo” che ha, almeno inizialmente, una efficacia indiscutibile donando all’ individuo effettivamente ciò ci cui egli materialmente ha bisogno in cambio dell’inglobamento della propria eggregora nel novero di quelle diaboliche.

Dedicato a Padre Amort, grande esorcista recentemente scomparso.
About Sabato Scala 85 Articles
Sabato Scala, Ingegnere elettronico e ricercatore indipendente, ha elaborato e sperimentato nuove teorie e modelli matematici nei campi della Fisica dell’Elettromagnetismo, delle Teorie dell’Unificazione, dei modelli di simulazione neurale. In quest’ultimo ambito ha condotto ricerche e proposto una personale teoria dei processi cognitivi e immaginativi suggerendo, sulla base della teoria di Fisico tedesco Burkhard Heim e del paradigma olografico prima, e della fisica del vuoto superfluido negli ultimi anni, la possibilità di adozione del suo nuovo modello neurale per la rappresentazione di qualunque processo fisico classico o quantistico