BIOGRAFIA DI GESU’: L’ALTRA STORIA

La domanda

Un iscritto al gruppo “Storia del Cristianesimo Primitivo: Nuove Chiavi di Lettura” mi chiede quanto segue:

Sabato posso fare una domanda da non esperto? tu hai fatto parecchie ricerche su questo campo del cristianesimo gnostico, secondo te chi era Gesù che chiamano Cristo ? la storia dice che e’ esistito ma quale la sua vera origine e storia? Pensi avesse delle qualita o doti paranormali o metafisiche? oppure era un uomo dalle grandi capacita mistiche ? Esoteriche?O cosa altro? Faceva davvero miracoli inspiegabili o erano guarigioni che si spiegano con la fisica e la scienza? Pensi avesse doti soprannaturali? che ne pensi?

Approfitto per riassumere quelle che sono le mie personali convinzioni sulla figura del Gesù storico. Eviterò di apesantire l’articolo con note e spiegazioni a sostegno delle mie affermazioni, e rimanderó ad articoli sul mio blog per i dettagli, ma resto disponibile per chiarire come le affermazioni che farò di seguito vengono, a mio avviso, motivate dalla documentazione storico archeologica in nostro possesso.

La risposta

Non potremo avere mai prova certa della esistenza storica di Gesù salvo non si scoprano altri documenti o, ancora meglio, si riuscisse ad ottenere il consenso alla analisi approfondita dell’interno della tomba Talpiot. Se, infatti, trovassimo ossa che recano segni di una crocifissione, questi elemento con l’analisi al C14 e l’Ossario con il nome di Gesù non lascerebbero dubbi

Ad ogni modo, con i documenti a disposizione la probabilita’ che sia esistito e’ altissima.

Detto questo, fornisco di seguito una sintesi della biografia di Gesú che ho ricavato in base alle mie ricerche basate su tutti i documenti e le rilevanze archeologiche ad oggi dispobibili.

Nascita, infanzia e formazione

Ritengo sia Assia probabile che, come teorizzato dallo storico James Tabor, possa essere figlio illegittimo, del Vessillare Julius Tiberius Abdes Pandera, soldato romano di Sidone della I Corte Sagittorum (il bassorilievo del soldato é conservato presso il museo di Bingen in Germania), elementi che conferma quanto riportato da Celso e dal Talmud.
Maria lo giovanissima, secondo le fonti ebraiche a fronte di una violenza subita ad opera dell’allora diciottenne Pandera (vedi Toledot ebraiche e narrazione del polemista Celso).
Giuseppe, vedovo e padre di Giacomo e di altri due figli Giovanni, Giuda e forse di due figlie femmine, accetto’ di prenderla in moglie per evitare che fosse messa al bando e si venisse a conoscenza dell’accaduto.

Le famiglia di Giuseppe e Maria appartenevano al gruppo degli esseni, una delle quattro sette ebraiche insieme a quella dei Farisei, Sedducei e Zeloti.

Esistevano almeno due frange dell’Essenismo (vedi manoscritti Qumramiani) in perenne guerra tra loro. La prima era stanziata presso Alessandria d’Egitto e che probabilmente frequentava il Tempio ebraico scissionista d’Egitto fondato da Onia III. Erano noti con il nome di Terapeuti.

La seconda si attestò a Qumran nei pressi del Mar Morto, di essa abbiamo avuto testimonianza diretta grazie alla scoperta dei manoscritti omonimi nel 1945.

Di queste popolazioni se ne parla nei manoscritti Qumramiani, in Filone e negli scritti di Giuseppe Flavio. In alcuni di questi testi e in alcune leggende tarde sul Battista e sui suoi discepoli sappiamo di una usanza tipica: i giovani che sceglievano la carriera filosofica o mistica appartenenti a queste cominità sia Esseni che Terapeuti, si formavano culturalmente in Egitto. Per i Terapeuti Filone identifica una collina nei pressi del lago di Alessandria ove era presente un villaggio gestito da questi mistici, filosofi, esegeti e studiosi ebrei di matrice ellenistica. Nonostante la natura monastica, come ci narra Fikone, la comunità era composta sia da uomini che da donne per lo più in periodo di menopausa.

La frequentazione delle comunità Egizie di Alessandria, dove la famiglia si dovette trasferire dopo la nascita di Gesù, gli permise di venire a contatto con il pensiero dei principali filosofi del tempo e quindi con le scuole antiche greche e platoniche, quelle stoiche, ma anche di apprendere la medesima arte esegetica che caratterizza gli scritti di Filone.
Questo percorso , che dovette accomunarlo a quello dei Fratelli, avrebbe dovuto condurlo a divenire uno dei capi tipici delle comunita’ essene.

Ad Alessandria d’Egitto costruisce ed elabora il suo pensiero ideando i fondamenti della gnosi come sintesi sincretica delle diverse scuole filosofiche che venivano studiate alla scuola dei Terapeuti e che apprese nel fervido clima culturale di Alessandria.

Li , apprese anche le arti mediche e farmacologiche.

Dalle poche informazioni disponibili sui terapeuti credo non si facesse differenza tra la formazione di futuri sacerdoti esseni (ma non e’ il caso suo essendo, almeno ufficialmente di stirpe davidica) e quella dei capi , e questo era il suo destino per nascita.

Conobbe da ragazzo probabilmente proprio in Egitto Giovanni il Battista, suo cugino(alcune tradizioni dicono che Giovanni era solito spedire i suoi discepoli, tra cuo Dositeo e Simon Mago, in Egitto per formarsi e questo ci autorizza a credere, insieme a quanto rinvenuto nei testi qumramiani, che lo stesso Giovanni si formò alla scuola esseno-terapeutca egizia).

Con Giovanni lo accomunava la formazione presso i Terapeuti e i fondamenti della dottrina, sebbene Giovanni fu avviato alla carriera sacerdotale essendo di stirpe Levitica.

Entrambi si innamorarono di una giovane donna essena colta e figlia di una famiglia benestante e forse nobile, Salome’ originaria di Magdala, figlia di un sacerdote di stirpe levitica (lo si ricava da leggende di matrice gnostica poi rispecchiatesi in alcune leggende tarde, come la Leggenda Aura).

Ma Gesu’ la lascio in moglie al cugino Giovanni cui era stata promessa per discendenza (probabilmente tra gli esseni era d’uso scegliere donne della stessa stirpe per rafforzare il destino e conservare il sangue).

Giovanni, ritorno’ dall’Egitto a Gerusalemme prima di Gesù, ma li decise di entrare a far parte del gruppo monastico dei Qumramiti, ma ben preso fu allontanato dalla comunità per le sue idee e convinzioni.

La sua scelta lo porto ad abbandonare Salome’ che per il dolore e per non avere altra fonte di sostentamento, inizialmente, forse, anche ripudiata anche dal padre sacerdote si diede, anche al meretricio, o si sparse voce che lo avesse praticato.

Solo al ritorno di Gesu’ dalla lunga formazione in Egitto Salomè, in quanto moglie di suo cugino ripudiata, come le regole prescrivevano, fu presa in moglie dal cugino.

Come d’uso tra gli estremisti monaci qumramiti, intanto Giovanni fu cacciato in quanto eretico dagli esseni qumramiti , ma per attenersi alle regole di purezza, si costrinse ad una vita incontaminata e schiva nel deserto, iniziando a predicare l’arrivo del messia e a battezzare con acqua.

Il cugino lo andò a trovare sul Giordano e li si fece riconoscere e battezzare. Fu li che Giovanni credette di vedere qualcosa di straordinario che entrava in Gesu’ e capi’ che Gesu’ aveva un destino particolare. Ma nonostante tutto nutrì dubbi sul destino del cugino econtinuo’ a vivere nel deserto fondando una sua comunita’ di discepoli.

Il resto e’ scritto , seppure credo edulcorato, nel Vangelo di Matteo e nei testi gnostici, in particolare Tommaso che ne raccoglie i detti, e Filippo, con l’unica differenza che Gesu’ mantenne due forme di insegnamento, una pubblica ed una privata.

In quella pubblica usava parabole che non spiegava, oltre che un insegnamento assai semplificato per il volgo. Nel privato fondo’, come il cugino, una propria scuola iniziatica.

Gesu’ si convinse di avere una missione messianica, solo dopo il battesimo sul Giordano ma la interpreto a suo modo.

Segui le scritture qumramiane ed incarno’ le profezie sul Messia (vedi manoscritto 4Q541 ) adempiendo a quanto previsto. Ma Giovanni rimase perplesso su di lui per il fare dimesso e poco combattivo di Gesu, per questo mantenne i suoi discepoli fino alla sua morte violenta portando con se i suoi dubbi.

I suoi discepoli, morto il maestro, si aggregarono a Gesù.

Gesu’ cerco’ di realizzare la sua missione creando una comunità di esseni ai quali predicava opponendosi alle correnti farisee e sadducee, ma attirando seguaci zeloti.

Quando, a conclusione della sua missione, arrivo’ a Gerusalemme entrando dalla porta degli esseni a sud di Gerusalemme dove era collocato il monte Sion ed il quartiere esseno, fu accolto come il Messia, ma solo dagli Esseni, del monte Sion.

L’accoglienza ricevuta gli fece capire che il popolo era pronto alla rivolta che provo’ a scatenare al Tempio ma senza successo.

Interpretando le scritture essene ed in particolare 4Q541, capi’ che delle due profezie, il Messia vincitore o quello sacrificato in croce, egli incarnava la seconda.

Per evitare ritorsioni sul suo gruppo convinse Giuda segretamente a consegnarlo (vedi Vangelo di Giuda) e sfrutto’ la pasqua essena, che cadeva un giorno prima di quella ebraica, per consegnarsi senza che vi fosse una strage.

Durante la pasqua essena era tassativamente vietato uscire di casa, ma lui obbligò i suoi a seguirlo sul monte degli Ulivi per evitare che il caos dell’arresto procurasse una rivolta qualora fosse avvenuto nel quartiere esseno in violazione della Pasqua essena.

Li attese Giuda che lo saluto con un bacio in modo da distinguerlo dal Tommaso che era fisicamente identico a lui.

Giuda fu successivamente assassinato per impiccagione dai sacerdoti farisei e sadducei simulando un suicidio perche’ non rivelasse il retroscena dell’arresto scatenando una rivolta.

Tutto si svolse durante la Pasqua essena, che corrispondeva alla vigilia di Pasqua ebraica, senza che nessun esseno sapesse dcosa stava accadendo, essendo rimasti chiusi in casa per tutto il giorno.

Questo spiega l’anomalia del perche’ un popolo che lo acclama poi lo condanna a morte.

La sequenza della passione e’ questa che indico di seguito e non quella indicata nei canonici: arresto martedi sera, processo mercoledi’ con crocifissione prima del tramonto. Tirato giu’ dalla croce viene sepolto prima del tramonto che, secondo la misura ebraica corrispondeva all’ inizio del giovedi.

La sera stessa i membri della famiglia e gli apostoli più vicini al Maestro lo trafugarono e, usando un antico acquedotto romano in disuso il cui ingresso era vicino al Golgota, lo portarono a Talpiot presso la collina di proietà di Giuseppe d’Arimatea, dove fu sepolto nella tomba in cui é rimasto fino alla scoperta nel 1985.

Quella scelta probabilmente doveva sottrarlo alla venerazione e forse fu una richiesta dello stesso Gesu’ prima di morire, perche’ la sua morte non facesse svanire la speranza della vittoria sui romani e perche’ i suoi potessero piangerlo senza fastidi e tumulti.

Questo progetto “segreto” dovette giungere all’oreccio dei sacerdoti che temendo il furto del corpo e il sucecssivo spargersi della leggenda della leggenda della resurrezione (vedi Vangelo di Matteo) il giovedì Pilato si recarono da pilato per chiedere che mettesse due guardie presso la tomba, ma a quel punto il corpo era gia stato portato via dalla famiglia.

Alle prime luci della domenica ci si accorge che il corpo di Gesu era scomparso dalla Tomba nei pressi del Golgota.

Per inciso, la sera del mercoledì il corpo di Gesù fu preparato per il trasferimento nella notte e per rallentarne la decomposizione fu ricoperto di unguenti alla maniera egizia. L’uso di un eccesso di olio di lino, insieme a mirra e aloe usato per la preparazione del cadavere, provoco il processo di ossidazione con reazione esotermica portando alla temperatura di 400 gradi celsius le parti di lino del sudario (come accaduto per il fenomeno di autocombustione della mummia di Tutankamon) imbevute a contatto con il corpo, e questo provocò l’impressione fotografica del corpo sul sudario con la bruciatura dei soli filamenti superficiali dando vita, inq uesto modo, anche all’effetto tridimensionale tipico dell’immagine.

Gesù e i miracoli

Dei tre Vangeli l’unico che ritengo in piccola parte, attendibile è Matteo, ma è stato manipolato in seguito con aggiunte che tendevano ad avvicinarlo a Marco e Luca. In particolare ritengo fasulla la parte che precede il battesimo sul Giordano e quella che segue il ritrovamento della tomba vuota. I miracoli sono frutto in parte di fantasia, in parte di esagerazioni di attività terapeutiche apprese con i maestri terapeuti ad Alessandria d’Egitto con cui trascorse infanzia e gioventù.

Quello che ci è pervenuto di lui è frutto di una fantasiosa raccolta di storie operata dai discepoli di Paolo per colmare il fatto che non ne sapessero nulla, in quanto emarginati ed allontanati dalla comunità che egli aveva formato, quella degli apostoli. Marco fu elaborato partendo dal Vangelo Ebraico di Matteo oggi scomparto (come riportato da Epifanio) eliminando le parti pericolose per l’insegnamento scissionista di Paolo. Luca, invece, fu il frutto di una revisione del Vangelo di Marco integrata per creare maggiori fondamenta alla scissione con il mondo ebraico che ormai era un dato di fatto, ma che metteva in difficoltà Paolo che apostolo non era e che voleva, comunque, far passare la tesi che quella sua decisione fosse, alla fine, stata accolta anche dagli apostoli e da Pietro in particolare.

Nota: il termine MERYAH in ebraico significa “compagna” di qui il nome delle diverse Marie che appaiono nei testi, usato forse per proteggere le donne da rappresaglie. Probabilmente l’unica Miriam vera e’ la madre di Gesu’.

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Sabato Scala, Ingegnere elettronico e ricercatore indipendente, ha elaborato e sperimentato nuove teorie e modelli matematici nei campi della Fisica dell’Elettromagnetismo, delle Teorie dell’Unificazione, dei modelli di simulazione neurale. In quest’ultimo ambito ha condotto ricerche e proposto una personale teoria dei processi cognitivi e immaginativi suggerendo, sulla base della teoria di Fisico tedesco Burkhard Heim e del paradigma olografico prima, e della fisica del vuoto superfluido negli ultimi anni, la possibilità di adozione del suo nuovo modello neurale per la rappresentazione di qualunque processo fisico classico o quantistico