La trappola del FISCAL COMPACT: capirlo per capire la politica degli ultimi anni

Vi siete mai chiesti cosa sono le “calusole di salvaguardia” e perchè l’IVA dovrebbe aumentare automaticamente se non si fanno manovre di tagli e tasse?  La risposta é nel Fiscal Compact

Su richiesta della Germania nel 2010 le norme comunitarie sono state inasprite costringendo i paesi ad un impegno ulteriore con un patto denominato Fiscal Compact che, tra i 16 articoli introduce le seguenti norme fondamentali:

l’impegno ad avere un deficit pubblico strutturale che non deve superare lo 0,5% del PIL e, per i paesi il cui debito pubblico è inferiore al 60% del PIL, l’1% del PIL;

l’obbligo per i Paesi con un debito pubblico superiore al 60% del PIL, di ridurre ogni anno di un ventesimo dell’eccedenza;

l’OBBLIGO PER OGNI STATO DI GARANTIRE CORREZIONI AUTOMATICHE CON SCADENZE DETERMINATE QUANDO NON SI SIA IN GRADO DI RAGGIUNGERE ALTRIMENTI GLI OBBIETTIVI DI BILANCIO CONCORDATI 

IMPEGNO AD INSERIRE NUOVE REGOLE IN NORME DI TIPO COSTITUZIONALE E, COMUNQUE, NELLA LEGISLAZIONE NAZIONALE , che vengono verificate dalla Corte europea di giustizia;

l’obbligo di mantenere il deficit pubblico sempre al di sotto del 3% del PIL, come previsto dal Patto di stabilità e crescita; in caso contrario scatteranno sanzioni semi-automatiche;

l’impegno a tenere almeno due vertici all’anno dei 18 leader dei paesi che adottano l’euro

Le cosiddette clausole di salvaguardia, applicate per la prima volta in anticipo sulla firma del trattato, dal governo Berlusconi, sono la realizzazione normativa delle clausole automatiche previste dal patto.

La introduzione della norma del Pareggio di Bilancio in costituzione, dichiarato incostituzionale dai principali costituzionalisti italiani ed introdotto dal governo Monti con l’appoggio della larga maggioranza del parlamento, sono in linea con l’obbligo indicato da quel patto.

Il problemi di costituzionalità sono ben più ampi e complessi e primo tra tutti questo: può in governo non più in carica obbligare un governo in carica ad applicare decisioni di politica economica svincolate dai doveri dello stato verso il cittadino?

La risposta costituzionale é, ovviamente, no.

Infatti le clausole vengono rinnovate dai governi in carica ogni anno proprio sulla base della norma incostituzionale introdotta dal governo Monti in base ai trattati incostituzionali firmati dal Governo Berlusconi.

Di conseguenza la questione é interamente costituzionale ed ecco perchè é fondamentale , ed é parte essenziale del Fiscal Compact, che i paesi membri modifichino le norme costituzionali che impediscono l’applicazione di questi principi capestro. I paesi membri, quindi, si impegnano, di fatto, ad introdurre norme costituzionali in base alle quali le stesse modifiche costituzionali possano agevoli e progressivamente adattate ai trattati che gli stati vengono obbligati a firmare. In questo senso é chiaramente richiesta una modifica degli assetti istituzionali ed elettorali che consenta agevomnete a governi minoritari di manipolare la costituzizone secondo quanto richiesto dall’Europa.

Il la riforma costituzionale votata lo scorso anno con il referendum, ottenuta a colpi di fiducia parlamentare, non era, quindi, una decisione autonoma dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma era parte di quanto, con continuità, hanno firmato ed applicato i governi dal 1992 in poi.

Va ricordato che la Germania, che ha proposto il trattato,  non lo ha firmato  perchè la corte costituzionale tedesca ha giudicato incostituzionale sia il contenuto delle norme  che si sarebbero dovute introdurre, sia il fatto che un trattato non può vincolare uno stato a firmare modifiche alla propria costituzione che siano incostituzionali

L’Italia lo ha fatto, questa norma incostituzionale e le clausole di salvaguardia incostituzionali insieme al cosiddetto patto di stabilità e crescita che dissangua le regioni e le obbliga al pareggio di bilancio indipendentemente dagli obblighi sociali, sono state introdotte e da allora, ed ogni governo in carica deve, di anno in anno operare due azioni:

a) aumentare le tasse ai cittadini se il patto non é stato raggiunto
b) tagliare costi e quindi servizi
c) vendere beni dello stato

Quindi ecco perchè da allora il bilancio italiano dello stato deve essere sottoposto all’approvazione della Commissione e perchè  non esiste più, di fatto,  una politica economica nazionale, uno stato sociale, una politica industriale

La domanda é, ma le tasse a chi vanno?

Ovviamente a chi compra il debito italiano che, per oltre il 40% (quello ufficiale, ma se si pensa alle conpartecipazioni straniere in banche italiane é molto di più) é in mani straniere e principalmente nelle mani della Germania che non ha firmato quel patto.

Ora spero che la trappola vi sia chiara e sia chiaro perchè, qualunque sia il governo in carica, se vuole salvare il paese occorre che rescinda il contratto, ma vi é anche chiaro perchè Renzi ha chiesto “flessibilità” alla Germania implorando e perchè la Germania, che non é vincolata da quel patto specie in considerazione del fatto che le sue banche giovano di quel patto, non ha inteso concederla neppure per le cose di primaria necessità.

Ci si potrebbe domandare: ma la Francia ha firmato quel patto, perchè non lo rispetta? Perchè si insiste così tanto sulla sicurezza interna rispetto alla situazione drammatica di crisi?

La risposta é assai semplice: Hollande prima macron dopo, in accordo con la Germania, hanno deciso che la sicurezza interna contava più del patto di stabilità e, quindi, le spese per la difesa e per la sicurezza svincolano un paese dalla adesione alle clausole.

Va però notato che anche in Francia, ove i sindacati hanno ancora potere e forza, il Jobs Act é passato sfruttando, guarda caso, la strage di Nizza.

La domanda ora é, ma qualuqneu governo salirà dopo le prossime elezioni avrà davvero la volontà o sarà in grado di modificare le norme del fiscal compact, già firmate o di avere la forza di rescindere quel contratto?

Probabilmente no visto che il Fiscal Compact si appresta a diventare norma per tutti gli stati membri anche se sono certo che troveranno il modo di escludere la Germania:

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Sabato Scala, Ingegnere elettronico e ricercatore indipendente, ha elaborato e sperimentato nuove teorie e modelli matematici nei campi della Fisica dell’Elettromagnetismo, delle Teorie dell’Unificazione, dei modelli di simulazione neurale. In quest’ultimo ambito ha condotto ricerche e proposto una personale teoria dei processi cognitivi e immaginativi suggerendo, sulla base della teoria di Fisico tedesco Burkhard Heim e del paradigma olografico prima, e della fisica del vuoto superfluido negli ultimi anni, la possibilità di adozione del suo nuovo modello neurale per la rappresentazione di qualunque processo fisico classico o quantistico